mercoledì 24 giugno 2015

L'ULTIMO PARADISO AFRICANO

SAO TOME' E PRINCIPE 

Ottobre 2014. 
Parto, questa volta per una destinazione veramente sconosciuta, anche da noi operatori del settore.
Ovviamente c'è la preoccupazione di arrivare in una località vicina alle zone dell'Africa sofferenti per l'Ebola, ma l'entusiasmo, la curiosità e la mia insaziabile voglia di scoprire supera qualsiasi timore.
All'arrivo, in aeroporto, prima della dogana, gli addetti ci misurano la temperatura e da lì capisco che l'Ebola da queste isole è lontana e non hanno nessuna intenzione di fare in modo che arrivi.

Usciamo dal piccolo aeroporto e subito l'atmosfera mi è famigliare. Sono in Africa!
L'isola di Sao Tomè è un'isola dai mille colori. Il mercato è ricco di ortaggi, frutta enorme e mai vista, spezie, pesce e poi stoffe, vestiti, ciabatte e scarpe coloratissime, ma anche tante persone e tanti bambini che seduti a terra, sotto la bancarella, attendono pazienti il concludersi della giornata.
L'isola lungo la sua costa è un'alternarsi di rocce, spiagge, mangrovie e folta vegetazione dove palme da frutto si alternano ad alberi secolari e baobab. Attraversiamo l'isola passando per strade asfaltate che all'incontro di villaggi si trasformano in strade sterrate; avvistiamo anche l'alta vetta “Pico de Sao Tomè” che si fa spazio tra le nuvole. Seguiamo le tracce delle antiche Rocas che sono case signorili in stile coloniale luoghi di insediamenti di vecchie piantagioni (alcune ancora attive) con rovine di vecchie fabbriche e magazzini, resti di manufatti ferroviari, dove un tempo gli schiavi lavoravano per i signori portoghesi.
Mi colpisce come lungo le spiagge, proprio in riva al mare e lungo i fiumi, donne e bambini lavano i panni e li stendono sulla sabbia, sulle rocce e sul prato lungo le strade; una tavolozza di colori. Ed i bimbi girano con il "macete" perchè ogni momento è buono per raccogliere un frutto dall'albero o per farsi spazio tra la fitta vegetazione!


Raggiungiamo con un bus di linea “privatizzato” ma non troppo il porticciolo che ci porta a Ilheu Do Rolas, dove passa la linea dell'Equatore. Sul bus ci siamo noi e un gruppo di ragazzi che andranno all'Hotel Pestana a lavorare. Per smorzare l'imbarazzo intoniamo una canzona italiana e subito i ragazzi stupiti ma entusiasti iniziano ad applaudire ci seguono intonando un pezzo locale e tenendo il ritmo con il battito di mani e via via una dopo l'altra, alterniamo canzoni italiane a canti locali per tutto il percorso che dura quasi un'ora, con una semplicità, un'allegria, una amichevole naturalezza alquanto inconsueta. 
Non posso dimenticare la visita del maggior produttore di cioccolato dell'isola, il famoso Claudio Corallo, che ci spiega la lavorazione speciale del chicco di cacao e bastano piccoli assaggi perché i nostri zaini si riempiono di scatole di cioccolato che hanno deliziato il palato nostro e di tanti amici a casa. 

All'aeroporto, prima di partire per l'Isola di Principe, con un piccolo aeromobile, gli addetti pesano sia il nostro bagaglio che ciascuna persona ed è il pilota che ci spiega le norme di sicurezza sulla pista prima di salire sull'aereo!!! Raggiungiamo l'isola in circa 25 minuti e al nostro arrivo la strada che ci porta al resort è sterrata e attraversa villaggi fatti da palafitte e anche qui la vegetazione la fa da padrona.
Bom Bom Island è l'ultimo paradiso sulla terra!
Ci troviamo in una struttura immersa completamente nella natura con tre spiagge a nostra disposizione che cullano un mare inaspettatamente meraviglioso, verde smeraldo e caldo caldo.
Il pontile collega una piccola isoletta adibita alla zona pasti. Da lì si parte anche per le escursioni in barca. Usciamo a pesca e l'esperienza è eccitante. Un'intera giornata in barca la dedichiamo alla visita di altre spiagge e durante il tragitto avvistiamo cascate, spiagge nascoste. Da una spiaggia piena di conchiglie grandissime e dalle forme e colori più svariati, vediamo in lontananza le balene che danzano di fronte a noi per quasi 20 minuti.
Non è difficile capire perchè l'isola è Riserva della Biodiversità terrestre e marina. E' sede importante per la riproduzione delle tartarughe marine, per gli uccelli e cetacei. La stagione delle tartarughe va da novembre a marzo, la nidificazione fino a dicembre e la schiusa da gennaio a marzo e lungo alcune spiagge le piccole tartarughe corrono verso il mare dando uno spettacolo incredibilmente emozionante.

Visitiamo anche l'interno e lungo le “strade” i bimbi ci rincorrono e ci salutano con un'allegria genuina. Ci rechiamo in un'antica Roca, sede ora di un villaggio locale. I sorrisi e l'accoglienza delle persone locali e le manine dei bimbi che ci accompagnano a visitare le loro “case” mi commuove. Le piantagioni di cacao e caffè le vediamo in un'altra Roca dove Francesca, insieme a persone locali fornisce il resort di Bom Bom. Lei è specializzata in agronomia tropicale, crea prodotti di ottima qualità ma del tutto naturali e ovviamente biologici, (come le gustosissime marmellate) .
Concludiamo il giro dell'isola con una tipica cena in casa di Mama Rosita che con molta cura ci ha preparato dell'ottimo cibo. E' una serata speciale, in famiglia, con la musica suonata da amici venuti apposta per noi...

Mi porto nel cuore un luogo unico e meraviglioso, l'incontro con persone genuine e autentiche, i sorrisi e gli sguardi stupiti ma felici di bambini che ancora vivono in un luogo incontaminato, un mare ricco di esseri viventi ma meravigliosamente balneabile che accarezza spiagge immense, morbide e deserte, un ambiente dove la vegetazione ti travolge per la sua bellezza e maestosità.
Un luogo dove il turismo è controllato perchè non incide negativamente sulla natura e sulla popolazione locale, anzi il progetto di HBD (http://www.portugalemdestaque.pt/grupo-hbd-em-sao-tome-e-principe-ecoturismo-de-alto-nivel) dovrebbe essere da esempio per molti altri luoghi al mondo.
Un luogo dell'Africa così vero e così bello che al solo ricordo provo intense emozioni!




























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