giovedì 24 dicembre 2015
mercoledì 2 dicembre 2015
martedì 17 novembre 2015
lunedì 9 novembre 2015
giovedì 8 ottobre 2015
giovedì 30 luglio 2015
mercoledì 24 giugno 2015
L'ULTIMO PARADISO AFRICANO
SAO TOME' E PRINCIPE
Ottobre 2014.
Parto,
questa volta per una destinazione veramente sconosciuta, anche da noi
operatori del settore.
Ovviamente
c'è la preoccupazione di arrivare in una località vicina alle zone
dell'Africa sofferenti per l'Ebola, ma l'entusiasmo, la curiosità e
la mia insaziabile voglia di scoprire supera qualsiasi timore.
All'arrivo,
in aeroporto, prima della dogana, gli addetti ci misurano la
temperatura e da lì capisco che l'Ebola da queste isole è lontana e
non hanno nessuna intenzione di fare in modo che arrivi.
Usciamo
dal piccolo aeroporto e subito l'atmosfera mi è famigliare. Sono in
Africa!
L'isola
di Sao Tomè
è un'isola dai mille colori. Il mercato è ricco di ortaggi, frutta
enorme e mai vista, spezie, pesce e poi stoffe, vestiti, ciabatte e
scarpe coloratissime, ma anche tante persone e tanti bambini che
seduti a terra, sotto la bancarella, attendono pazienti il concludersi
della giornata.
L'isola
lungo la sua costa è un'alternarsi di rocce, spiagge, mangrovie e
folta vegetazione dove palme da frutto si alternano ad alberi
secolari e baobab. Attraversiamo l'isola passando per strade asfaltate
che all'incontro di villaggi si trasformano in strade sterrate;
avvistiamo anche l'alta vetta “Pico de Sao Tomè” che si fa
spazio tra le nuvole. Seguiamo le tracce delle antiche Rocas che sono
case signorili in stile coloniale luoghi di insediamenti di vecchie
piantagioni (alcune ancora attive) con rovine di vecchie fabbriche e magazzini, resti di manufatti ferroviari, dove un tempo gli schiavi
lavoravano per i signori portoghesi.
Mi
colpisce come lungo le spiagge, proprio in riva al mare e lungo i
fiumi, donne e bambini lavano i panni e li stendono sulla sabbia,
sulle rocce e sul prato lungo le strade; una tavolozza di colori. Ed i
bimbi girano con il "macete" perchè ogni momento è buono per
raccogliere un frutto dall'albero o per farsi spazio tra la fitta vegetazione!
Raggiungiamo con un bus di linea “privatizzato” ma non troppo il porticciolo che ci porta a Ilheu Do Rolas, dove passa la linea dell'Equatore. Sul bus ci siamo noi e un gruppo di ragazzi che andranno all'Hotel Pestana a lavorare. Per smorzare l'imbarazzo intoniamo una canzona italiana e subito i ragazzi stupiti ma entusiasti iniziano ad applaudire ci seguono intonando un pezzo locale e tenendo il ritmo con il battito di mani e via via una dopo l'altra, alterniamo canzoni italiane a canti locali per tutto il percorso che dura quasi un'ora, con una semplicità, un'allegria, una amichevole naturalezza alquanto inconsueta.
Non posso dimenticare la visita del maggior produttore di cioccolato dell'isola, il famoso Claudio Corallo, che ci spiega la lavorazione speciale del chicco di cacao e bastano piccoli assaggi perché i nostri zaini si riempiono di scatole di cioccolato che hanno deliziato il palato nostro e di tanti amici a casa.
Raggiungiamo con un bus di linea “privatizzato” ma non troppo il porticciolo che ci porta a Ilheu Do Rolas, dove passa la linea dell'Equatore. Sul bus ci siamo noi e un gruppo di ragazzi che andranno all'Hotel Pestana a lavorare. Per smorzare l'imbarazzo intoniamo una canzona italiana e subito i ragazzi stupiti ma entusiasti iniziano ad applaudire ci seguono intonando un pezzo locale e tenendo il ritmo con il battito di mani e via via una dopo l'altra, alterniamo canzoni italiane a canti locali per tutto il percorso che dura quasi un'ora, con una semplicità, un'allegria, una amichevole naturalezza alquanto inconsueta.
Non posso dimenticare la visita del maggior produttore di cioccolato dell'isola, il famoso Claudio Corallo, che ci spiega la lavorazione speciale del chicco di cacao e bastano piccoli assaggi perché i nostri zaini si riempiono di scatole di cioccolato che hanno deliziato il palato nostro e di tanti amici a casa.
All'aeroporto,
prima di partire per l'Isola
di Principe,
con un piccolo aeromobile, gli addetti pesano sia il nostro bagaglio
che ciascuna persona ed è il pilota che ci spiega le norme di sicurezza sulla
pista prima di salire sull'aereo!!! Raggiungiamo l'isola in circa 25
minuti e al nostro arrivo la strada che ci porta al resort è
sterrata e attraversa villaggi fatti da palafitte e anche qui la
vegetazione la fa da padrona.
Bom
Bom Island è
l'ultimo paradiso sulla terra!
Ci troviamo in una struttura
immersa completamente nella natura con tre spiagge a nostra
disposizione che cullano un mare inaspettatamente meraviglioso, verde
smeraldo e caldo caldo.
Il pontile collega una piccola
isoletta adibita alla zona pasti. Da lì si parte anche per le
escursioni in barca. Usciamo a pesca e l'esperienza è eccitante. Un'intera giornata in barca la dedichiamo alla visita di altre spiagge e durante il tragitto avvistiamo cascate, spiagge nascoste. Da una spiaggia piena di conchiglie
grandissime e dalle forme e colori più svariati, vediamo in lontananza le balene che danzano di fronte a noi per quasi 20 minuti.
Non è difficile capire perchè
l'isola è Riserva della Biodiversità terrestre e marina. E' sede
importante per la riproduzione delle tartarughe marine, per gli
uccelli e cetacei. La stagione delle tartarughe va da novembre a marzo, la
nidificazione fino a dicembre e la schiusa da gennaio a marzo e lungo
alcune spiagge le piccole tartarughe corrono verso il mare dando uno
spettacolo incredibilmente emozionante.
Visitiamo anche l'interno e lungo le “strade” i bimbi ci rincorrono e ci salutano con un'allegria genuina. Ci rechiamo in un'antica Roca, sede ora di un villaggio locale. I sorrisi e l'accoglienza delle persone locali e le manine dei bimbi che ci accompagnano a visitare le loro “case” mi commuove. Le piantagioni di cacao e caffè le vediamo in un'altra Roca dove Francesca, insieme a persone locali fornisce il resort di Bom Bom. Lei è specializzata in agronomia tropicale, crea prodotti di ottima qualità ma del tutto naturali e ovviamente biologici, (come le gustosissime marmellate) .
Concludiamo il giro dell'isola
con una tipica cena in casa di Mama Rosita che con molta cura ci ha
preparato dell'ottimo cibo. E' una serata speciale, in famiglia, con
la musica suonata da amici venuti apposta per noi...
Mi porto nel cuore un luogo
unico e meraviglioso, l'incontro con persone genuine e autentiche, i
sorrisi e gli sguardi stupiti ma felici di bambini che ancora vivono
in un luogo incontaminato, un mare ricco di esseri viventi ma
meravigliosamente balneabile che accarezza spiagge immense, morbide e deserte, un ambiente dove la vegetazione ti travolge per la sua bellezza e
maestosità.
Un luogo dove il turismo è
controllato perchè non incide negativamente sulla natura e sulla
popolazione locale, anzi il progetto di HBD (http://www.portugalemdestaque.pt/grupo-hbd-em-sao-tome-e-principe-ecoturismo-de-alto-nivel) dovrebbe essere da
esempio per molti altri luoghi al mondo.
Un luogo dell'Africa così vero e così bello che al solo ricordo provo intense emozioni!
mercoledì 17 giugno 2015
ALLA SCOPERTA DELLA COLOMBIA
“Bienvenido con mucho gusto!” …
sono le parole con cui ti accolgono in Colombia!
Il viaggio inizia a Bogotà che si
rivela subito una grande sorpresa. Si percepisce immediatamente di
essere ad un'altitudine importante e i 2600 metri, spezzano il fiato
anche ai più atletici di noi.
Il traffico intenso e caotico racchiude
“La Candelaria”, il centro storico meraviglioso e quasi deserto,
dove palazzi coloniali si alternano a murales che raccontano la
storia della città. Le mostre permanenti come il Museo dell'Oro e il
Museo di Botero rendono la città ancora più ricca di cultura.
La vista si svolge nei quartieri, uno
diverso dall'altro, dal più ricco al più povero. Milioni di vite si
intrecciano con una naturalezza quasi ordinata. Tra “mestieri”
che ormai da noi non esistono più a palazzi ultramoderni e
tecnologicamente molto avanzati.
La vista mozzafiato della città dall'alto dove si erge il Monserrate a circa 3200 mt permette di percepire tutta l'immensa grandezza e la quantità di popolazione che ci vive.
La vista mozzafiato della città dall'alto dove si erge il Monserrate a circa 3200 mt permette di percepire tutta l'immensa grandezza e la quantità di popolazione che ci vive.
Lasciamo Bogotà e prima di
attraversare le Ande facciamo una sosta alla particolare Zipaquirà;
la cattedrale sotteranea di sale. Il luogo, unico al mondo, è un
alternarsi di pietre saline che rappresentano momenti religiosi per
poi arrivare sulla grande apertura dove sorge la cattedrale. La
suggestione aumenta con il gioco di luci che fanno cambiare colore
alle rocce e ad ogni racconto di Andres (la nostra guida).
Lasciamo Zipaquirà in direzione Villa
de Leiva. Passiamo paesaggi e villaggi andini; incontriamo gli
abitanti locali che all'aperto, nonostante le basse temperature,
fanno una grigliata. Indossano il tipico poncho e cappello Colombiano
…. siamo sulle ANDE!
Villa de Leiva è una città quasi
fantasma. Con la sua maestosa piazza Plaza Mayor (la più grande del
Sud America), percorriamo a piedi le viuzze con case bianche di
architettura coloniale ornate da Bouganville dai colori mai visti;
colpisce il silenzio e la tranquillità e le persone del posto ci
guardano quasi meravigliati. Un luogo congelato nel tempo.
La visita alla famosa zona del
“triangolo del caffè” è stata breve e va sicuramente
approfondita. Mi colpisce l'ospitalità dei suoi abitanti, in
particolare a Salento, cittadina calorosa e coloratissima è un luogo che
mette allegria e trasmette felicità. Seduce l'aroma del caffè delle
piantagioni e le delizie dei paesaggi. Passeggiamo in sentieri con
palme che toccano il cielo …
Lasciamo il continente per visitare le
isole che pur essendo colombiane sono nel mar dei Caraibi e più
vicine al Nicaragua. San Andres è un'isola turistica dove purtroppo
la qualità delle strutture non è molto elevata. Offre però spiagge bianche e mare cristallino. Providencia la raggiungiamo dopo 25
minuti di volo ( aeromobile da circa da 20 posti). L'isola è un'alternarsi
di vegetazione immensa e spiagge di sabbia scura. Ma in un luogo troviamo la
meraviglia del mare caraibico con colori cristallini e pesci
meravigliosi e l'emozionante bagno con la tartaruga ci appaga pienamente.
Meritano una nota positiva le isole del
Rosario a sole 2/3 ore di barca da Cartagena, con un mare cristallino
e spiagge bianche possono essere la giusta conclusione per fare un
piccolo soggiorno mare e rilassarsi in un luogo molto tipico "colombiano".
Concludiamo il viaggio con la
meravigliosa Cartagena das Indias, una delle città più belle che
abbia mai visto. L'abbiamo visitata, vissuta, percepita nel cibo,
nella gente, nella storia, nei negozi, nelle case coloniali anche adibite ad hotels, nei locali notturni; l'abbiamo goduta a piedi, in calesse,
dall'alto di terrazze panoramiche. I colori delle case, gli odori per
le strade, la musica latina trascinante di "salsa e merengue", tutto viene incontro con
un'accoglienza unica e travolgente.
La Colombia è un paese da scoprire e
apprezzare per quello che è, con i voli sempre in ritardo, con il
traffico delle grandi città ed il caldo appiccicaticcio di alcune
zone, ma offre tanti luoghi meravigliosi con paesaggi unici, altri dove il tempo si è fermato, luoghi
allegri e colorati, tanta cultura e storia e soprattutto la genuina
autenticità travolgente della gente!
Laura
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